Il social di Menlo Park porta avanti la guerra alle fake news introducendo il “punteggio di credibilità”. In cosa consiste? Leggi quest’articolo per scoprirlo!
Sin dal 2015 Facebook ha iniziato a dare la possibilità agli utenti che popolano il social più conosciuto al mondo di segnalare contenuti falsi e notizie distorte.
Attraverso i tre puntini posizionati in alto a destra, l’utente avrebbe potuto inviare un feedback per segnalare tale contenuto.
Il tutto con l’unico scopo di evitare di diffondere la tanto “nociva” disinformazione.
È facile intuire quanto la percentuale di persone che abbia utilizzato questo tool sia comunque ridotta, poiché ogni utente non è portato a pensare che non spetti a lui l’arduo compito di far eliminare un contenuto, ritenendo che qualcun’altro lo farà al posto suo.
In un’era totalmente digitale, non dobbiamo dimenticare il lato umano, quello che spinge a correggere determinati comportamenti, a cambiare lo stato delle cose, soprattutto se risultano dannosi.
Noi siamo il nostro cambiamento.
Basti pensare ai disordini e le violenze razziali in Germania oppure alla manipolazione delle elezioni americane del 2016.
Proprio per questo, la propagazione di notizie false, alterate o ingigantite non ha mai smesso di preoccupare Zuckerberg, portando prima a “premiare” i contenuti con fonti certificate e credibili dandogli maggiore visibilità e, infine, a introdurre un punteggio di credibilità in scala da 0 a 1.
Attenzione però, tale punteggio non intaccherà l’affidabilità di ogni singolo utente. Serve solo per comprendere i “comportamenti” dello stesso; se gli utenti sono in grado di comprendere quando una notizia, una volta che compare nel proprio feed, sia vera o falsa.
Tutto ciò con l’obiettivo di analizzare l’origine della bufala ed evitarne la propagazione, attraverso le reazioni degli utenti e la loro propensione ad accettarle come notizie vere.
Insomma, una rivoluzione che parte da lontano e diventa sempre più efficace!